Il piccolo Hans - anno V - n. 18 - aprile-giugno 1978

tare un paziente della sua casa di cura. 1 La ripartizione grammaticale del testo {l'egli, l'io) è già una ripartizione non solo sociale (medici, studiosi, cioè soggetti di pieno diritto, da una part,e; paziente, ovviamente alienato, cioè chi ·si trova legalmente in stato di dipendenza, di mino­ razione decretata, d'inferiorità, dall'altra) ma perfino epi­ stemologica: da un lato chi è supposto sapere, chi può valutare e giudicare, dall'altro chi offre la · materia bruta di quel giudizio; sommariamente, la ragione e la follia. La partita è già tutta ,giocata prima ancora che cominci il racconto: la storia, la realtà abnorme ,del paziente, è già « un caso», sia ipure « il più bizzarrd, e il più inquie­ tante». Che subito in apertura del proprio discorso il paziente dichiari che il medico stesso, d op o averlo cre­ duto pazzo per lungo tempo, adesso ne dubita, e pro­ clami: « .fra poco saprete tutti che la mia mente è sana», ha -sostanzialmente scarsa rilevanza; come irrilevante è che il testo, riprendendo nelle ultime tre righe la cornice narrativa obiettiva, per dir così « normale», faocia pro­ nunciare al dottor Marrande il previsto epifonema: « Non so se quest'uomo è pazzo o se lo siaimo tutti e due...». Tale dubbio, anziché essere metodico, è un dubbio di mera convenzione romanzesca, vorrei dire . per­ fino un dubbio di mera cortesia, di sottomissione agli effetti che la macchina abbastanza rudimentale del rac­ conto ha preparato. La follia è definita tautologicamente ab initio, e per maggiore semplificazione localizzata: la si può vedere, è diventata « il caso», « il paziente». La doppia strut­ tura del racconto - del resto piuttosto frequente in Maupassant - qui si giustifica in ordine a una fun­ zione ben precisa: recingere o, se si preferisca, deputare i luoghi che fanno da supporto ai discorsi: il discorso della normalità e quello della follia. Ma proprio per­ ché così vigornsamente etichettato, il discorso della follia perde ogni intrinseca specificità, non ha bisogno 32

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