Il piccolo Hans - anno V - n. 18 - aprile-giugno 1978
distintivi perché si sovrnppongono ai diffìerenti tipi di rapporti che già organizzano la sequenza del discorso comune. Sulla linea di questa riceroa si trovano degli approcci interessanti alla questione dello stile; per esem pio nel libro dedicato a Benveniste Langue, discours, société, Nicolas Ruwet osserva che gli equilibri realizzati fra i vincoli grammaticali, quelli logico-semantici, e i fenomeni di parnllelismo - cioè la proiezione dei rap porti di equivalenza sulla sequenza - variano molto da un poeta - ,e anche da un periodo - all'altro; ci si po trebbe dunque basare su queste particolari relazioni per stabilire una tipologia degli stili. Ma non basta, la questione dello stile non solo è uscita dal campo dell'intuizione stilistica attraverso il rinvenimento di rapporti fissi , è stata posta come ne cessità teorica dalla semantica strutturale di Greimas il quale afìferma la necessità di una stilistica come pro cesso di integrazione alla descrizione ascendente di un testo. Qui la stilistica sarebbe il modello discendente di riduzione complessa a partire dal modello operante in senso metonimico (stilistica sememica) o in senso metaforico (stilistica semica). In particolare dobbiamo poi guardare ai recenti svi luppi della linguistica testuale come a quella linguistica che, non ponendosi di fronte all'enunciato come unità di partenza dell'analisi, :ma ponendo alla sua base ri cerche transfr.astiche è orientata con sue modalità nel l'ambito che era della stilistica: il testo, appunto. Ora tali dati testimoniano di un superamento delle strettoie che la teoria trovava di fronte a sé nella pola rizzazione langue parol,e e testimoni:ano di un rinnovato campo teorico in genera1e. Non è neppure trascurabile che un appello a una certa intelligenza deilo scritto ci venga fin dal '33 da Lacan, il quale ponendo la questione dello stile in relazione al1a sintomatologia paranoica 21
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy