Il piccolo Hans - anno V - n. 18 - aprile-giugno 1978
teoria che ogni gruppo ha diritto di partecipare ad ogni decisione in ogni momento. Questa teoria, in pra tica, dà ad ogni gruppo rappresentativo di un qualche interesse un diritto di veto sulle decisioni che interes sano la società nel suo complesso». Nella sua provvidenziale brutalità, questa dichiara zione mi ha chiarito una cosa. C'è un libro meritata mente famoso che abbiamo conosciuto in Italia circa vent'anni fa. E' « La Folla Solitaria» di David Riesman . Di questo libro, che ho letto allora, non ricordo nulla. Meno una frase: « gruppi di pressione con diritto di veto». La democrazia moderna, di massa, è fatta di gruppi di pressione dotati ciascuno di diritto di veto nei confronti di tutti gli altri. Se questa frase mi si è fissata fermamente in testa per tanto tempo, risucchiando in sé, riducendo a sé tutti gli altri contenuti di un libro così ricco · e com plesso quale « La Follia solitaria» è, ci deve essere una ragione. E' questa: il giorno dopo aver ultimata la lettura di quel libro, io entravo alla Camera dei Deputati, a farvi il mestiere di funzionario parlamentare, un'espe rienza che confermava ogni giorno la saldezza di quella formula: gruppi di pressione con diritto di veto. Chi ha assistito da presso all'elaborazione quotidiana delle leggi, ha potuto rendersi conto ogni giorno che i direttori di dattici, i coltivatori di canapa, i piccoli industriali, i ,grandi proprietari non possono far valere appieno i loro interessi. Ma possono opporre un veto a che altri accampi e faccia valere diritti che interferiscano con i loro in teressi. E questi altri, siano essi maestri elementari, importatori di cotone, produttori agricoli di pomodori, affittuari agrari fanno altrettanto nei confronti delle categorie limitrofe. Il risultato di questa dinamica può essere espresso in inglese o in italiano, a piacere: « the upshot is stale- 195
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