Il piccolo Hans - anno V - n. 18 - aprile-giugno 1978

quando diventavano deputati, con i suoi impiegati che distinguevano la matita privata da quella pubblica. Ma­ gari sprecava un po' di quattrini e un po' di tempo, per vendicar.e Adua, quell'Italietta, ma il rispetto per la can­ celleria era assoluto. Molti lettori - lo confessa lo stesso Jacoviello in una corrispondenza del 29 novembre - si sono sor­ presi: ma è questa l'America? Certo che è questa«l'Ame­ rica, dice Jacoviello, vista senza pregiudizi». Quella che vedevamo prima era - o ci sembrava - diversa, solo perché la investivamo di un pregiudizio ideologico, in­ giustamente sfavorevole. Sembra di essere tornati nell'America dei nostri anni '50, quando sbarcavamo in America da sinistra e ci reim­ barcavamo per l'Italia da destra: ma come si fa a de­ finire questo il paese del capitalismo? non sapevo dove sbattere la testa quando mi è stata offerta una borsa di studio - ci crederesti? - da una industria di mac­ chine da cucire. Me lo chiamate capitalismo, questo? Certo che no, se eravamo partiti immaginandocelo, il capitalismo, come un orco famelico che si mangia un'a­ nima al giorno. E ce lo ritroviamo davanti come un gi­ gante buono ohe ci dà da mangiare. Altro che l'Italia, dove sono tutti avari. Facciamo come in America, dove sono tutti generosi. E allora? Intendiamo dimostrare che non è vero che in America le cose funzionano? Confessiamolo: abbiamo proprio voglia di dimostrarlo. E non sarebbe nemmeno difficile, in fondo. Basterebbero poche ore, con una buo­ na guida, in una buona biblioteca. Jacoviello si trovava ancora in Cina, o nei pressi, quando gli americani tro­ varono nelle edicole una sconcertante copertina. Se fosse «Time» o«Newsweek» non ricordo. Ma ricordo l'anno, il 1970, e il titolo di quella copertina «Why nothing seems to work». «Perché sembra che non funzioni più niente». E negli anni successivi èJ stata una valanga di 192

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