Il piccolo Hans - anno V - n. 18 - aprile-giugno 1978

mattino. Quello in cui è avvenuto il « primo breve in­ contro» di Jacoviello con l'America di Carter è un lu­ minoso mattino d'estate, a Washington. Il nuovo corri­ spondente dell'« Unità» è appena stato pr,esentato al Presidente Carter, che non è1 poi mica quella brutta bestia georgiana che si dice. Non ha nemmeno fatto sa­ pere che lui i comunisti in Italia non li vuole al governo (lo farà il 10 gennaio prossimo venturo: certe cose si fanno d'inverno). Adesso il sole splende, Jacoviello si affaccia da una finestra e vede - ma chi l'avrebbe mai detto in Italia? chi ci crederebbe? - che « in un giardino davanti alla Casa Bianca i funzionari dell'Amministra­ zione, seduti per terra, fanno colazione. Alcuni sono a torso nudo, molte donne in pantaloni e reggise�o. Chiac­ chierano e mangiano. Dopo un'ora si rimettono la ca­ micia e tornano al lavoro, non senza aver prima accu­ ratamente ripulito il giardino. Penso ai funzionari ita­ liani del potere. C'è una bella differenza». (« Primo breve incontro con l'America di Carter», l'« Unità», 31 luglio 1977). Ci sono, in questo delizioso « déjeuner sur l'heJ:1be», alcuni dei temi delle successive corrispondenze di Ja­ coviello. Soprattutto, c'è un tema fondamentale e ri­ corrente. L'Am�rica funziona. Questo sistema funziona. Questa amministrazione funziona. In Italia, invece... Ed ecco i ministri americani che vanno in ufficio pren­ dendo il tassì e non la macchina dell'ufficio, ecco gli ex capi della OIA che educatamente si dimettono e si mettono a fare un altro mestiere quando non tira più buon vento per loro. Ecco i telefoni pubblici che ti restituiscono i soldi - addirittura, con le scuse - se qualcosa va a male nel servizio. Che lezione di effi­ cienza per il Ministro 0democristiano) Vittorino Colombo! Sembra di essere tornati agli Anni 'SO, quando Arturo Carlo Jemolo si struggeva di nostalgia per l'Italia Um­ bertina, con i suoi avvocati che chiudevano lo studio 191

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