Il piccolo Hans - anno V - n. 18 - aprile-giugno 1978

Tradotta in termini semplici, liberata dal suo carat­ tere apparentemente secondario di inciso, questa affer­ mazione rivela un fondo limaccioso e velenoso. La classe operaia americana non c'è. Non sciopera. C'è e sciopera solo nei romanzi. Non farò ai telquelisti il favore di inviar loro « Rinascita » del 17 febbraio 1978 con la ras­ segna di libri sulla classe operaia americana, preceduta dalle bellissime pagine introduttive di Mario Tronti: « E' la faccia nascosta del pianeta America. Si chiama classe operaia». Sarebbe un favore inutile. A Parigi non leg­ gono l'italiano. Ma si suppone che leggano l'americano, quando vanno in America. E allora perché non perdere qualche pomeriggio sui libri scritti in serie da Allan Pinkerton e dai suoi detectives? Pinkerton e i suoi de­ tectives erano regolarmente pagati dal « Robber Barons» (« Baroni Ladri») per schiacciare gli scioperi a suono di pistolettate. Poi erano pagati una seconda volta dall'edi­ tore per scrivere che quegli scioperi non erano scioperi. Non c'erano stati. O erano stati delle proterve solle­ vazioni delinquenziali di pochi sfaticati riottosi. Si ca­ pisce che non è rimasta memoria dell'altra parte. L'altra parte, quella degli operai, non aveva il tempo di scrivere delle memorie. Ma dire, o pensare, solo per questo, che le lotte della classe operaia americana non ci sono state, fuor­ ché nei romanzi, significa fare del « pinkertonismo». Tale e quale. Ovvero: Tel Quel. 2) Alberto nel paese delle meraviglie Alberto Jacovidlo ha raggiunto Washington - dopo una lunga lotta con le autorità americane per ottenere visto ed accreditamenti - all'inizio dell'estate del 1977. Eid ha cominciato sUJbito a guardarsi attorno per capire com'è l'America veramente, e descriverla ai suoi let­ tori, i lettori dell'« Unità». Il buon giorno si vede dal 190

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