Il piccolo Hans - anno V - n. 18 - aprile-giugno 1978

180 Ma prima lasciami terminare il mio pistolottc finale. La tua prosopopea, un tantino sofisticata, ha a lungo indugiato sul fatto che... Lacan esprime una certa repulsione. E' indubitabile, ne convengo completamente. Qui Lacan si ritrae. Si tira indie­ tro come se non amasse i contatti troppo ravvi­ cinati. Come se cercasse contatti di terzo tipo certo... in un certo senso sì. Ma stiamo attenti in che senso! E nel caso di Lacan... non vi è certo la necessità di esperienze spirituali e ultra­ terrene. Eppure è come se volesse guardare colui che lo interpella da un altro spazio! Sì... sembra che si ritragga dietro una maschera funerea Per non ribattere ciglio Guarda la fotografia... E' come se sotto a quei li­ neamenti ci fosse già lei: la morte, che scrive die­ tro la pelle con la sua calligrafia ossea. Non sta traballando l'alito per volare, come dicevi tu. No, in Lacan, non c'è nessuna misterica giacenza. Ma qui pare proprio che si ritragga. Come se volesse guardare l'interlocutore da un altro spazio, da uno spazio diverso da quello che occupa in quel momento! Egli pare porsi dalla parte della morte! Ma è un tirarsi indietro per - non impigliarsi nella rete di desideri e d'ango­ sce che gli tende l'interlocutore appostato foori dalla fotografia. Perché qualcuno, qua, gli rivolge una domanda che egli cerca di schivare.

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