Il piccolo Hans - anno V - n. 18 - aprile-giugno 1978

nostro è il mostro che tutto sa e vede. L'ha detto il Partito. Attenti: è un ordine o una minaccia! Il Partito è in agguato! Il Partito invade il pri­ vato! Il privato, Signori... il privato. Ahimè! E soprattutto non dirmi che il zigzag in cui è stato distribuito il piombo delle colonnine che formano l'articolo di flnzi è un chiaro segno di volontà castratrice... come le forbici e la fami­ gerata lettera Z, che Barthes usa tutte le mat· tine per radersi. y - Comunque, sorvolando sulle tue fantasie fanta· stiche... La recensione non è certo distribuita in modo da invogliare alfa lettura... x - D'accordo, ma non è nemmeno bistrattata. Al massimo puoi dire che non la si mette in risalto. Questo sì! In queste due pagine che uno ha tra le mani, l'attenzione del lettore frettoloso si china verso la recensione del libro di Giancarlo Galli sulla democrazia che è cristiana cioè è di sini· stra guardando a destra. Argomento che nella battaglia rpolitica del bel aujourd'hui, che è poi sempre il giorno del no, ci coinvolge e mobilita di più, almeno spero, del pur interessante nome di Lacan. Spero che tu ne convenga. y - Accuso il colpo... stavo battendo una pista sba­ gliata. D'accordo. Lasciamo stare l'impaginatore... sebbene quella fotografia qualcuno l'avrà pur scelta. Qualcuno avrà pur deciso di metterci an· che una fotografia di Lacan, quella fotografia e non altre, quella fotografia da eroe di carton pe­ sto, quell'immagine da divo scontroso della cultura. x - Sì, ma non certo per seminare il contagio emo­ zionale. Senz'altro non avevano altre fotografie a por· tata di mano. y - Sta di fatto che quella fotografia è lì, e dice alla 172

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