Il piccolo Hans - anno V - n. 18 - aprile-giugno 1978

x - E' lui! E nella stessa sfingea postura apparsa mesi fa su Panorama. Forse l'anno scorso. E come puoi constatare de visu, questo illustre analista dell'umana psiche addobba e mette in scena il suo corpo come un vecchio rubacuori da peri­ 168 feria. Nella sua recita di esperto in ogni bel go­ dere, si mostra raffinato e diabolico. E iben in­ stallato nel suo agio bor­ ghese. Ah, benedetta e innata facilità di chi ru­ ba stando al sicuro. E se non è borghese, di notte, è uno che potreb­ be fare anche il ladro. Comunque è uno che so­ gna di rubare! O, in ogni caso uno che non sa­ rebbe creduto se dicesse di aver avuto una labo­ riosa giornata. Certo che a guardarlo si ha l'im­ pressione che, domani, egli abbia maggiori e nuove cose da fare, ma poi ci si accorge che domani quel valentuomo suderà solo in un ibagno a vapore. Un gaudente a cui cadono un po' le guance, è vero, ma... non è detta l'ultima parola. Il suo corpo cilindrico sembra ancora qua e là promet­ tere un tepore umidiccio. Guarda, ha le labbra di un serpente scaltro, labbra secche, inarcate e dolenti... con gli angoli . pronti a sbavare. Scom­ metto che nasconde una lingua biforcuta. Guar­ da. Anche la giacca, col suo brulicare di occhi, con le sue scaglie disposte ad anelli, ricorda la pelle screziata di un serpente... un po' gonfio di pancia, per la verità. Un rettile: per non essere né carne né pesce. Ma forse desidererebbe avere anche mani e piedi

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