Il piccolo Hans - anno V - n. 18 - aprile-giugno 1978

mancare alle esigenze attribuite al grande Altro, esi­ genze di poter partecipare alla vita sessuale e alla vita collettiva nella sua forma principale che è quella del lavoro; tutti i sintomi dei nevrotici di ,Freud riguarda- . vano una difficoltà a realizzare la vita sessuale o a rea­ lizzare la vita sociale, cioè di poter lavorare. Oggi può succedere che la norma etica cambi, · per esempio se avete letto il libro di Michel Foucault sulla storia della sessualità. 'Bbbene .se leggete questo libro vi accorgerete che l'impresa di Michel Foucault sarà di denunciare il sesso e il lavoro come sintomi. Vale a dire che ciò che era regola e ideale al tempo di Freud sarebbe oggi denunciato da Michel Foucault per esem­ pio, come impossibile da sopportare. Il problema iè che la struttura ha delle costrizioni che non permettono alla norma etica di proporre tutto ciò che vorrebbe. Non c'è norma iscritta nell'Altro, non c'è morale iscritta nell'Altro, poiché l'Altro non esiste; vi sono tuttavia dei vincoli di struttura che impedi­ scono che per l'essere parlante tutto sia poss'ibile. ,Per questo Lacan per esempio dice che il reale è l'impos­ sibile. Dire che il reale è l'impossibile è come dire che quando parliamo l'Altro è presente. Perché Lacan lo chiama il grande Altro, perché non potrebbe chiamarlo lo 1 Stesso? Ebbene non è solo perché nella lingua non c'è niente che .sia un alloggio naturale, una casa che mi sia stata preparata perché si possa abitarla, una patria di cui possa essere sicuro che sia mia, mia perché il reale dove si articola ciò che nella lingua fa legge, questo reale è vuoto. Non c'è là nessuno che possa volere qualcosa, di me a meno che io non l'immagini. E' evi­ dente che tutta la nostra tradizione culturale imma­ gina che nell'Altro ci sia per noi un padre, un padre che ci ama. Questo ha delle conseguenze estremamente importanti, importanti perché grazie a questa operazio- 160

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