Il piccolo Hans - anno V - n. 18 - aprile-giugno 1978

a L'oggetto a viene dunque a funzionare rispetto a questa perdita oggetto, scarto, causa del desi­ derio, supporto dell'essere, agente, fra l"� e il significante. Ho potuto chiamarlo ragione del soggetto per accentuare con un termine mate­ matico, nel senso in cui lo si usa a proposito di una serie geometrica, un rapporto tra due quantità, per accentuarne il ruolo essenziale nel lavoro di lutto che comporta il iprocesso anali­ tico in relazione all'emergenza del soggetto. Ri­ cordiamo a questo proposito l'indicazione for­ nita da Lacan in La cosa freudiana con l'imma­ gine della partita di bridge come metafora della dialettica della cura; l'analista interviene con­ cretamente nella cura facendo il morto, sia con il proprio silenzio, dove è l'Altro con l'A maiu­ scola, sia annullando la propria resistenza, dove è l'altro con l'a minuscola. In entrambi i casi e sotto le rispettive incidenze del simbolico e del­ l'immaginario, presentifica la morte. cp La lettera greca fi, lettera con cui si designa il fallo o la funzione fallica, reperibile nella vi­ cenda dell'oggetto a come punto estremo di ciò che si enuncia c ome causa del desiderio, nel rap­ porto del soggetto con la castrazione. S1 S2 sono i significanti indicati qui nel rapporto con il sapere. L'indice 1 di S1 connota quello che si chiama significante mai.tre: non è un significante qualunque, ma è, dice Lacan, l'ordine signifi­ cante, garante di tutta la catena, assicura l'unità della copulazione . del soggetto con il sapere, ma non per questo è unico. Il 2 di S2 è il prodotto del ,significante mai.tre come ripetizione e/o sem­ plicemente un significante in relazione con quello. Il significante come tale si riferisce solo a un 150

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