Il piccolo Hans - anno V - n. 18 - aprile-giugno 1978

stico? L'oggetto supposto della domanda supposta si indica in funzione del sistema pulsionale dei genitori, supposizioni che, nella loro equivocità, sono significanti e non significazioni. 1Proprio in quanto s'invischia nella si­ gnificazione l'oggetto della domanda non può elevarsi allo statuto di causa del desiderio; per esempio: è veramente il mio seno quello che vuole ·divorare. E in che cosa questo passaggio da oggetto della domanda a causa del desiderio sarebbe a fortiori un fatto linguistico? iE come potrebbe la cosa diventare causa se non in quanto no­ minata? Una nominazione impossibile, non perché non si possa dire la parola, ma perché essa non porta il peso di assenza che fa da zavorra, non è la metafora della metafora delle metafore: quella paterna. Infatti, è proprio lui il prototipo dell'assenza pura, questo pa­ dre che esiste solo in quanto nominato e che ha solo questo da ·dare, il suo nome, pura . simbolizzazione, che introduce al linguaggio ». ,Il nome del padre è un si­ gnificante che rappresenta una legge, l'interdizione del­ l'incesto. Si potrebbe dire che l'analisi permette il ri­ torno dei significanti cui è agganciata la frustrazione, perché sono non detti. Ricorderò ora gli strumenti di riferimento utilizzati per articolare sintomi e significante in questa metapsi­ cologia analitica. Jacques Lacan ci ha fornito un ap­ parato concettuale che ci consente di raccapezzarci nella pratica più corrente; tale apparato concettuale . ricorre a quella che si è designata in modo umoristico, se non ironico, come algebra lacaniana; essa comporta un certo numero di lettere, di sigle, di segni a proposito dei quali si è recentemente utilizzato il termine di materni. Prima di ricordarli, però, vorrei richiamare l'attenzione sulla particolarità per cui, nell'utilizzazione che se ne fa a proposito dei bambini, ciascuno dei termini che ci accingiamo a definire funziona nel contempo nel di- 148

RkJQdWJsaXNoZXIy