Il piccolo Hans - anno V - n. 18 - aprile-giugno 1978

con le sue delizie di allucinazioni. Troviamo « la riso­ luzione di due stati in apparenza così contraddittori: il sogno e la riealtà». Ecco i principi freudiani di piacere e di realtà risolti in una sorta di « realtà assoluta, di surrealtà». L'Intelligenza di Taine è presa come livre de chevet. La scrittura da qui prende il suo senso di automatica cioè libero-associativa - che non significa interna alla causalità psichica. Al contrario, è automa­ tica per un ,empito di liberazione fantastica proiettata verso una produzione in cui infanzia e psicologia del profondo si accordano per liquidare la logica. Se avessimo qualche dubbio sulla legittimità o meno di un simile riferimento a Freud leggiamo la lettera che questi inviò allo stesso Breton in data 8 dicembre 1937. Ne riporto la traduzione integrale tratta dal n. 32 di «Promesse» dato che si tratta di documento inedito in Italia. « Mi perdoni se rispondo con così grande ritardo alla sua amabile lettera indirizzata a mia figlia ma in realtà _ destinata a me. Non le sembrerà inverosimile, data la mia età, che la causa di tale ritardo sia dovuta a una situazione di salute. Mi spiace molto di non poter soddisfare il suo desi­ derio di un contributo originale per la sua raccolta di sogni: prima di tutto devo riconoscere che non ho più niente da dire di nuovo sul sogno. Inoltre la prego di prendere conoscenza" del fatto che l'enunciato letterale (Wortlaut) dei sogni, ciò che io chiamo sogno "mani­ festo ", non ha nessun interesse per me. Mi sono preoc­ cupato di trovare il - " contenuto latente del sogno " che si può estrarre dal sogno manifesto attraverso l'inter­ pretazione analitica. Una raccolta di sogni cui non si aggiungano le associazioni, senza la conoscenza delle cir­ costanze sotto le quali viene sognato non mi dice niente, e a malapena mi rendo conto di che cosa possa dire 14

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