Il piccolo Hans - anno V - n. 18 - aprile-giugno 1978

manzo moderno nel senso proprio della costituzione dei ruoli dei personaggi, con don Chisciotte, né davanti al teatro come stabilizzazione di un genere, con l'Am­ leto. Ora proprio questo non costituirsi nepprure neJ senso della letteratura, neppure nel gene:re (anzi c'è proprio la dissacrazione, la decostruzione, la ironia del genere) avviene per una sottrazione progressiva di senso pro­ vocata dal modo con cui queste figure appaiono nella struttura. E appaiono sempre in una permanenza, in una conservazione di questa loro dualità. P.er esempio, Orlando nudo , si appropria delle cose: nudità e appro­ priazione. Orlando e il liibro della cavalleria che pone fine ai libri della cavalleria. Don Chisciotte e il libro nato dai libri della cavalleria: la sua foHia ha una ra­ dice libresca. La prima parte del «Don Chisciotte » è il racconto dell'uscita dalla biblioteca ,' della trasforma­ zione del:la biblioteca in personag,gio: don Chisciotte esce da questo universo dei libri di cavalleria per in­ seguire il libro del «Don Chisciotte » e lo insegue nel racconto. C'è la seconda parte del «Don Chisciotte » dove sono alcuni episodi significativi. Don Chisciot­ te entra a Barcellona in una stamperia dove stan­ no stampando la seconda parte del «Don Chisciot­ te » apocrifa e, preso da un impeto d'ira, distrugge i torchi e i liibri della sua seconda parte. Don Chiisciotte. uscito da1l'impeto dell'ira, insegrue i libri di cavalleria, perché con Don Chisdotte finisce il libro: la scrittura diventa follia, diventa critica del moderno, anche del modeHo ricomposto come libro, come letteratura, come genere. E Amleto fa recitare l'assassinio di Gonzago come dramma, lo fa recitare nella corte perché si sco­ pra attraverso il dramma il meccanismo che pesa sulla sua . testa. E questa rappresentazione si . trasforma nel- 1'«Amleto» come rappresentazione, cioè il dramma che 136

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