Il piccolo Hans - anno V - n. 18 - aprile-giugno 1978
te scambia una cosa per l'altra, perché è la prosa del .mondo che scambia una cosa per l'altra e lui è il « dif ferente » in questo mondo di segni equivalenti e la sua follia è aHora il racconto rovesciato della prosa del mondo. L' « Amleto », come Nadia Fusini diceva, è una figura in ossimoro, cioè una figura dove non c'è una « coincidenti.a oppositorum », non ci sono due op posti che coincidono o ohe si conciliano oppure che .sono in oscillazione, ma proprio questo ossimoro era la parte che mi convinceva molto del discorso di Na dia. Proprio la interpretazione della figura: non l'in terpretazione del personaggio, non il ra o conto e la tra:scrizione del personaggio isolato storicamente o semio ticamente o indagato psicologicamente, ma proprio l'interpretazione della figura. E la stessa figura si co stituisce come un ossimoro in oui non c'è « coindden tia oppositorum », non c'è oscillazione ma addirittura questa dualità, e il suo statuto è l'essere vuoto e la sua presenza. Ecco, se questo è vero solo a partire dalla fi gu ra come vuoto, dalla fi gu ra come non risol vibile in una unità, dalla figura in qualche modo come carta bianca, è possibile che tutto questo venga scritto poi in quella scrittura che è critica e istituisce uno -scarto col moderno. La follia di qrueste fi gu re in scrittura, questa follia, è il racconto della caduta del senso. Ora questo racconto della caduta del senso, della perdita del valore, che è la morte di Dio che comincia ad essere detta proprio ·quando la prosa del mondo si istituisce come scambio, questo racconto non viene fatto dalle fi gu re attraverso la ricomposizione del senso, fosse anche il senso della letteratura come istituzione, o del genere letterario. Le tre figure: Odando, don Chisciotte e Amleto sono fi gure raccontate dentro una dissoluzione del genere a ·cui pretendono di appartenere. Non siamo né davanti al racconto cavalforesco con Orlando, né davanti al ro- 135
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy