Il piccolo Hans - anno V - n. 17 - gennaio-marzo 1978

Egli aveva dsposto che si sarebbe sentito felice. La città lo incantava. Le jardin suspendu au bord de la Manche: ma meglio la lurida città. Coudoyé par les foules, ogni giorno, ogni ora, ogni istante, sottoposto agli urti della folla che si muoveva sui marciapiedi. Ri­ cordi del '30, ricordo di Lione nel '34, e la rivolta del '44. Il ponte, lo ricorda:va appena: sotto i passi bra,ndiva, ed egli ne aveva paura. Teneva forte la mano della ma­ dre, perché il ponte brandiva e perché di là dalla corda di ferro intrecciato c'era lo sprofondo fino al pelo del fiume in piena. All'inizio del ponte, sua madre pagava il pedaggio. La volta che, in carrozza, era passato il vec­ cMo P. Oltre il ponte, aveva fatto fermare, era sceso, si era tolto il cappello e aveva detto a sua madre: « Ri­ verisco». Li aveva fatti salire e li aveva accompagnati fino a casa. Sulla porta, era sceso per primo, si era inchinato e aveva detto: « I miei rispetti» e partendo: « Addio, addio»! Di lì a pochi giorni la gente aveva fatto ressa all'ingr , esso del ponte, aveva buttato i guar­ diani nell'acqua e poi saccheggiato le casse degli esat­ tori e dei gabellieri. I ricordi più lontani erano del '30. Alla curva, una domenica, la carrozza dei!. vecchio P., che viaggiava avanti, aveva perso una ruota. Il grido di Madame. Combien de natures révolfée ont pris vie au­ près d'un cruel et ponctuel fonctionnaire de }'Empire! Appunti 2. I colpi di fucile di febbraio non lo sor­ presero. Aveva vissuto nella città dove si muoveva la folla muta e rumorosa, e i , suoi amici erano rivoluzio­ nari. Charles non era rivoluzionario. Pensava al jardin suspendu au bord de la Manche e ai piaceri della città. I colpi di fucile di febbraio, i primi, furono sparati sul Boulevard des Capucines. Poi la folla .fece le barricate. Era la notte tra il 23 e il 24. All'alba, tutta Parigi era in som,mossa . La sera, Luigi Filippo abdica nelle mani di Crémieux. Fuga }n carrozza per l'avenue de Neuilly. 98

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