Il piccolo Hans - anno V - n. 17 - gennaio-marzo 1978
po' appesantito, ma sv-elto, persino allegro. , Parlava della sua malattia al passato. L'osservazione è di Teo, che annota con minuziosa attenzione anche le sfuma ture delle parole.. Teo gli chiese perché non rimanesse. Charles rispose di no. Voleva arrivare fino a Namur, e prima ancora andare ad :Anv,ersa, a Malines, a Gand, a Bruges e a Liegi. La oarta reca la seguente nota di mano di Ax: (Teo aveva detto che) ce Charles est éton nant! Conçoit-on cette manie de s'éterniser dans un pays où l'on souffre? Moi, quand je suis allé en Espa gne, à Venise, à Constantinople, je s,avais que je m'y plairais ,et qu'au retour je ferais un beau livre. Lui, Charles, il reste à Bruxelles, où il s'énnuie, pour le plai sir de dire qu'il s'y est ennuyé, Due lettere. Trascrizione di Nicolas. A confronto le due lett-ere più interessanti: Bisogna capire come in realtà sia accaduto ,che negli :ultimi tempi nessuno abbia avuto notizie di Charles. Inutile parlare della sua afasia come di un impedimento. Intanto perché a Na mur non era solo. E poi perché rimangono le lettere, soprattutto i biglietti. La grafia è malferma, ma leg gibile. L'emiplegia e l'afasia non impediscono di capi re l'accaduto. Carte di Nicolas. Un biglietto di Ax. Grafia incerta ma 1 leggibile. Il biglietto è importante perché Ax era il solo a trovarsi insieme con Charles. Non si sa chi ab bia avuto l'idea di andare alla chiesa di Saint iLoup, ma non ha importanza, anohe perché èl facile capire che l'idea venne, sicuramente, a Charles. Le parole det te a Teo sono esplicite. Era Charles che voleva docu mentarsi, era lui che non voleva abbandonare il Bel gio perché intendeva visitare anche le altre città. Na mur, nella conversazione con Teo, viene per ultima. E fu l'ultima che Charles vide, per adoperare le parole 80
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