Il piccolo Hans - anno V - n. 17 - gennaio-marzo 1978

lica, appare chiaramente. Ciò che all'inizio era uno scam­ bio di segni tra nemici, diventa scambio di significanti, in quanto ogni nuova risposta dà una significazione sup­ plementare non solo su se stessa ma anche sui prece­ denti scambi. Così lo scambio di colpi, di ingiurie, di vendette av­ viene secondo regole che si possono individuare, e - si viene a costituire una legge nuova, secondo la quale non bisogna rispondere né troppo poco né troppo, non semplicemente in maniera speculare, come per la legge del taglione, e sicuramente non in un modo qualsiasi. Lo scambio di colpi ha 1e sue regole, come lo scambio di beni, di donne, di parole, secondo le regole inventa­ riate da Lév_i-Strauss. Se la vendetta si pratica in Corsica come all'altro capo del mondo, non obbedisce poi a regole molto di­ verse, qui e là, perché queste regole sono le stesse che quelle del linguaggio, differenti come differenti possono essere due lingue. Nei riguardi di un popolo differente, che parla un'altra lingua, le opposizioni tra clan si can­ cellano, fin tanto che non rimane altro che la conoscenza e la pratica di uno stesso codice, di medesime regole d'onore etc. La costituzione di una batteria simbolica, di un lin­ guaggio attraverso la pratica della vendetta è un modo relazionale contrapponibile all'immaginario della rela­ zione duale, in cui prevalgono le pulsioni mortali e cla­ stiche. Bisogna però guardarsi bene dal contrapporre questi due registri del simbolico e dell'immaginario in modo puro e semplice. Lacan, nel dare le categorie del Simbolico, dell'Immaginario e del Reale, ha spostato la tradizionale contrapposizione tra un Immaginario porta­ tore di inganni e un Reale identificato con la Verità. Ma molte persone, anche tra gli allievi di Lacan, hanno la tendenza a ricostituire una dicotomia manichea tra un Immaginario portatore delle alienazioni dell'amore e del- 33

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