Il piccolo Hans - anno V - n. 17 - gennaio-marzo 1978

Nel nostro spazio quell'ordine [nterviene contro la definizione della natura linguistica dell'inconscio: nel chiudersi pone qui la sua misura, difendendo e attrez­ zando la separazione con l'analisi dei « modi di appari­ zione» delle forze pulsionali nelle « formazioni signifi­ canti storicamente determinate». Oltre quei modi ed effetti in cui si apprende, l'inconscio rimarrebbe inco­ noscibile (infatti si dice che « le forze pulsionali... riman­ gono "sconosciute" e quindi inconsce» 21 ): non si scor­ ge traccia, articolazfone, sintassi di frammenti. Eppure, nella circostanza della riflessione sul linguaggio, nelle linee che vado tentando, questo modo definitivo di porre il problema non ha molta forza. Certo, restano sul fondo discorsi come quello di Alfred Lorenzer ·sulle forme d'in­ terazione, discorsi che vanno « oltre la lingua», all'idea di una produzione (di dette forme) « prelinguistica ma non extra-linguistica»; allo ,stesso modo va a situarsi, perché ci deve essere, il problema di una « ermeneutica materialistica» e magari lo designa il sospetto che si pensi di legare il materialismo all'approdo - alla sup­ posizione di approdare - in un « aldilà linguistico». nella fattispecie a strutture di rappresentanze inconsce o stereotipi « al di fuori della dimensione linguistica» 22 • Resta anche, col « problema dell'oggetto del processo ermeneutico psicoanalitico», il problema di questo stes­ so processo che « va oltre la l[ngua», ,se per il « sistema» l'enunciato « L'inconscio è costruito come una lingua» mantiene validità in una versione incompatibile con quella lacaniana e significa propriamente che « la strut­ tura delle forme d'interazione prodotte inconsciamente. in quanto socialmente mediata, corrisponde alla strut­ tura della lingua» 23 • Ma l'analisi continua a fare i conti con l'invincibile « condiscendenza linguistica»; ne è sem­ pre investita: e il modo in cui Jean-Michel Rey parla di tale investimento, della necessità, dell'urgenza d'inten­ sificavlo e d'interrogarlo, magari dislocandolo dall'uso 190

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