Il piccolo Hans - anno V - n. 17 - gennaio-marzo 1978

alla limitazione di una domanda, si invischia nell'esalta­ zione narcisistica dell'io che si prende per autoanalisi. Ritorna, banalizzato, il fervore dell'eroe romantico che per non riuscire a mettere d'accordo l'arte con la vita propone, a futura memoria, dei verbali di innamoramento. L'altra sillaba del nome ha promosso il can-can della cosiddetta «sinistra lacaniana», che a colpi di congressi e fondazioni di scuole e collettivi «psicoanalitici», tenta di imporre la merce lacaniana sul mercato nazionale. In un certo senso il secondo sintomo è correlativo al pri­ mo, ne è 1a risposta o il riflesso specularie. L'insieme dei détours, per non chiamarle deviazioni, che eludono il «ritorno a Freud», all'integrità della teoria freudiana, chiama il flusso (e riflusso) dei discorsi che evitano pur invocandola, la pratica psicoanalitica, salvo compensarla ancora col miraggio di una formazione psicoterapeutica che fa buon mercato del '«soggetto in questione». L'interesse per La psicoanalisi, e per la psicoanalisi detta laoaniana, costituisce, nella situazione attuale, un sintomo anche perché tale interesse non è esente da un certo vantaggio. C'è infatti chi non ha scrupolo a gestirlo e amministriarlo dandogli di che compiacersi, al di fuori di quella sfida all'impossibile che è l'esperienza psfoo­ analitica (in cui l'analista non risponde, perché l'analiz­ zante trovi ciò che non cerca), nell'offerta di un'identi­ ficazione alienata che integra lo smarrimento dell'emargi­ nazione e della mancanza di un ruolo, nel fantasma socia­ le, e segregatorio, della «vita» di un gruppo. Il risultato di questa svendita della psicoanalisi iè che il soggetto non viene alla sua verità, · ma rimane sospeso tra malinconia e mania, tra depressione e euforia, in uno stato molto vicino al sonnambulismo e alla condizione ipnoide, sog­ getto nel senso di soggetto assoggettato e pronto a la­ sciarsi condurre per mano dalle forze che hanno cura di evitarne il risveglio perché non incontri la morte, intendo ben dirie le forze reazionarie. 19

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