Il piccolo Hans - anno V - n. 17 - gennaio-marzo 1978

mento dell'analisi. Se però la contesa si traduce in una improbabile delazione della verità, in una imputazione invariabile, eccessivamente sicura, d'abbaglio e d'acce­ camento (nell'assistere ad «epifanie»), allo·ra è1 possi­ bile che non si sappia reggere l'incertezza fino in fondo che si c ominci a vedere troppa luce là dove non si ha più una ragione per essere incerti. ·Potrebbe essere pro­ prio una ragione a sottral're incentivo e attributi - sta­ vo per dire fondamento - all'incertezza, a renderla strumentale, magari una ragione per la critica dell'ideo­ logia. Ora l'incertezza è in un luogo e in un compito: è capa c ità e modo di «decostruire» ogni processo, di mo­ strare la natura e il funzionamento delle «forze motrici» e del loro occultamento, ed è proprio il suo «intreccio metaforico», da Bildersprache, a trarre in luce l'incer­ tezza occultata del linguaggio della scienza e della filo­ sofia 1 7• Ma sostenevo che l'analisi si costituisce oltre ogni critica dell'ide . ologia (e di se stessa come ideolo­ gia): e non potrei ammettere che, come si asserisce 1 8, non abbia luogo in quella «scoperta» a cui si è appena affidata la possibilità di mo1ti confronti. Trovo che una obiezione ,di Ermanno Krumm alla «critica» freudiana, o alla concezione dell'analisi come critica, rileva, in una situazione e in accezioni che valgono da conferma, la ragione per cui non c'è incertezza fino in fondo (in fon­ do al discorrso, cioè continuamente). Mi pare che questa ragione emerga là dove, nei termini di un'« analisi delle processualità logiche interne alla struttura (sia pure non lineare ,e polisemica, ma sempre suturata nel proprio ordine)», si rappresenta una versione del problema del reale che «si d� come una struttura chiusa e totale» 19 • Se la critica all'«analisi strutturale-topologica lacania­ na» muove di qui, da questo «problema centrale», è lecito (è una ritornione ?) congetturare di ricondurla a un motivo, a un'idea di fondo, al significato e all'ordine di una verità, quella «struttura suturata» 20 • 189

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