Il piccolo Hans - anno V - n. 17 - gennaio-marzo 1978

tro il Che fare?. Un articolo in cui riprende in pieno il proprio ruolo paterno: «Non ci restava che accogliere tra le nostre braccia il figliolo che un tempo era stato prodigo nella teoria » o ancora: « . anch'io mi spinsi trop­ po lontano, giustificando eccessivamente Lenin. A volte parlavo come le balie parlano dei bambini discoli...». Ma questa èJ un'altra storia: la sua estromissione dal­ l'Iskra è una «tragedia» ben più reale nella vita di Lenin: ed esige una lotta reale, non più coperta dietro i veli dei fantasmi. Una storia su cui Lenin ha scritto centinaia e centinaia di pagine: con impeto, con ira, sarcasmo, intelligenza, sottigliezza, da grande polemista politico; senza lacrime. Sulla tragedia - tutta personale - della morte di Inessa Armand Lenin ha, al contrario, taciuto. Vi è da supporre che, questa volta, «le lacrime dolorosamente trattenute» di cui parla Angelica Balabanoff indicas­ sero, molto semplicemente, un dolore reale per un fune­ rale reale. Mario Spinella

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