Il piccolo Hans - anno V - n. 17 - gennaio-marzo 1978

terale ·del termine « scintilla» e quello traslato di titolo della pubblicazione progettata. Su questa arguzia Lenin ritorna nell'ultima frase dello scritto: « La scintilla co­ minciava a promettere che sarebbe divampata di nuovo». Nella classificazione che Freud traccia in Il motto di spirito e la sua relazione con l'inconscio questa argu­ zia di Lenin sarebbe inclusa - ritengo - tra i « motti tendenziosi». La persona che si vuol colpire sin dal titolo dello scritto è colui che voleva « spegnere la scin­ tilla». Ma questo titolo - l'abbia Lenin pensato prima o dopo il testo - contiene in sé l'espressione conclusiva or ora ricordata; anzi è possibile - in quanto « mot­ to» - solo in virtù di quella conclusione. L'Iskra, « il figlio prediletto», sarebbe « divampata»; la minaccia rappresentata dal , « vecchio» Plekhanov, dal «padre» del marxismo russo, iè stata sventata. Ma tutto ciò ha avuto un prezzo: il • « crollo» - da parte di Le­ nin - della figura di « padre ideale» che di Plekhanov si era costruito. 7. Oltre la lettera Questo padre ideale, saggio e benefico - e per di più vecchio - avrebbe dovuto, secondo Lenin, accon­ ciarsi, come si è visto, ad una paternità putativa; anzi aiutare Lenin a dar vita a un figlio che questi preten­ deva a sua immagine e somiglianza. Ciò non era forse, e chiaramente, un . p:rogetto di giubilazione? Non aveva, in realtà, Lenin - nel formulare il proprio programma per l'Iskra (e la Zarià) già giubilato il « vecchio» Ple­ khanov? La cosa sembra evidente; non tuttavia - se ci si muove entro la lettera di questo testo - per Lenin: Ma la funzione di copertura della lettera, in questo caso, si disvela quanto mai fragile. 181

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