Il piccolo Hans - IV - n. 16 - ottobre-dicembre 1977

discorso di una donna che lo andava ripetendo con aria assente per il grande sanatorio. Entrambi i figli le era­ no morti, ni l'un ni l'autre dunque, ma già bastava che nel discorso apparissero «tous les deux», persino se morti, perché ad essere assente, fosse lei. Sempre il discorso amoroso cerca di trasformare, con Bufiuel, né l'uno né l'altro in «tous les deux». Ma mentre l'uomo può farlo senza scomparire perché a sal­ varlo è il terzo occhio dell'uomo, quello che si fa mac­ china da presa in Bufiuel, quello che rende insopporta­ bilmente «veggente» Pirandello, e la riuscita del suo discorso amoroso sta allora nell'usare il terzo occhio per «farsi bella» e nasconderlo sotto · il trucco, salvan­ dosi dall'essere un uomo petulante; la donna non ha, · appunto, possibilità di scelta, perché il terzo occhio. la imbroglia: non può mostrarlo senza dire «io ce l'ho», non può nasconderlo senza che le si dica «tu non ce l'hai». Così, l'esempio classico del vel alienante, «o la borsa o la vita» - posso scegliere la borsa se non ho più la vita, ma è una vita quella senza la borsa? - coinvolge la donna tutt'intera. La vita passa per la sua borsa, e per la borsa essa rischia la vita. Ed è proprio perché l'a divisione la coinvolge tutta, che la donna è il grande personaggio della piccola catastrofe. Nel piacere sottile della negazione, un no al gatto e un no alla sedia, è il no a se stessa che la diverte, mentre sonnecchia immo­ bile al sole o espone la fragilità della sua seta, il suo segreto, quello che le dona quella cert'aria assente, . è la morte che rompe i limiti del piacere ordinato, ma quel segreto non può che rivelarlo in modo paradossale in ciò che l'uomo, candidamente, chiama l'illogicità della logica femminile. Virginia Pinzi Ghisi 8

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