Il piccolo Hans - IV - n. 16 - ottobre-dicembre 1977
Que tot com lo fraire me desdit Aug autrejar a la seroz 23 • Lo scrive all'inizio del XII secolo Jaufré Rudel che, · sulla scia di Guillaume IX, apre la via della poetica dell'amor lontano. Il poeta e la sua « possibilità femminile » 24 : questa doppia figura dello scrittore costituisce, a livello d'ope ra, l'androginia del testo. Così dunque ciò che, a partire dai trovatori, gli scrit tori del medio evo hanno chiamato sorella, dama o sem plicemente elle, era sempre, qualunque fosse il suo no me, questa lnconnue (sconosciuta ed incognita, n.d.t.) che fa della letteratura un'opera senza oggetto afferra bile, una cavalleria della scrittura, senza posa ricomin ciata, incompiuta, incompletabile dove il gusto dell'in tegrità, al tempo stesso distruttore e costitutivo della letteratura, la gratuità, l'astuzia, la menzogna e la verità mescolano i loro effetti di scena nell'avventura lirica o narrativa della fin'Amor. Si intende allora perché l'incesto occultato appare con tale frequenza nella letteratura. Il poeta intrattiene una relazione che potremmo dire di consanguineità con questa « possibilità femminile » 24 di cui ha esso stesso generato la finzione e che prende nella letteratura la figura della madre o della sorella, dello zio o del poeta. Tutto questo per intravvedere tutta la portata che conviene dare alla metafora parentale della Sestina, dove il sivals a frau (almeno per frode, v. 5) marca il carat tere d'infrazione dell'atto poetico, poiché nella Sestina il poeta appare appunto come colui che trasgredisce fraudolentemente !'interdetto dello zio, guardiano della camera 11• L'amore parentale che il nipote porta ufficialmente allo zio deve permettergli di restare nella prossimità della dama senza destar sospetti. Spesso per nascondere 69
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