Il piccolo Hans - IV - n. 16 - ottobre-dicembre 1977
sostituzione del senso dell'amicizia a quello del potere. I due versi in questione, Tal paor ai no'l sia trop de l'arma. (v. 12) Del cors H fos, non de l'arma (v. 13), li intendiamo così: « Ho un tal paura che temo che la mia anima si spezzi. / Desidererei che questa paura fosse sog getto del corpo e non dell'anima», oppure: « (per la forza dei colpi) temo che l'arma si spez zi. / Desidererei che si spezzi il corpo (del nemi co) e non sua arma». Una progressiva diminuzione dell'ostilità a favore del l'amicizia può essere ugualmente riscontrata per oncle. Potenza d'interdizione nelle tre prime strofe, la figura dello zio, associata dapprima a quella del lausengier e del fratello avverso, si associa, nella quarta strofa, a quella della madre e diventa referenza dell'amor filiale: « mai la sorella di mio zio amai tanto» (vv. 19-20). Alla strofa seguente, lo zio si inscrive nella discen denza d'Adamo, altro termine di paragone destinato a valorizzare l'amore iperbolico del poeta: mai l'amore che prova è stato sentito dacché « discesero d'Adamo nipoti o zii» (vv. 26-27). Si noterà che, così formulata, la differenza tra lo zio e il nipote si annulla, poiché ogni uomo diventa un nipote nella prospettiva ascendente e uno zio nella prospettiva inversa della stirpe di Adamo Ed è forse per effetto di questa reversibilità che lo zio nemico potrà con la sesta strofa essere integrato ad ogni amore, di cui quello del poeta per la sua dama 63
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