Il piccolo Hans - IV - n. 16 - ottobre-dicembre 1977
questo suppone, poeticamente, l'azione simbolica di una forza verbale che, penetrando le parole della propria «vita», ne abolisce le differenze di senso, come il mo vimento rotatorio delle rime aveva soppresso le gerar chie metriche. Vediamo ora l'effetto che questa forza verbale esercita sulle parole in rima. Il lettore attento si accorgerà presto che la rota zione delle rime provoca una circolazione semantica ta le, per cui ogni parola in rima finisce per entrare in un gioco di specchi con tutte le altre. A cominciare dall'omonimo arma, che significa al tempo stesso « anima» e « arma» in antico provenzale, il senso rispettivo dell'amicizia e dell'ostilità darà co lore alle altre parole. Del resto che arma sia trattata in questa doppia e contraria accezione, appare evidente quando si scopre che il lausengier, nemico del poeta, può perdere in questo combattimento a colpi di becco e unghie tanto l'anima che l'arma, ossia l'ongla (I,1-3). Si noterà che l'omonimia ha prodotto l'effetto di una sinonimia tra arma e ongla. D'altra parte questo con flitto, dove l'unghia e il becco sono associati nella mal dicenza (mal dir, v. 3) per spezzare (escoissendre), si · oppone a quel ben amar che, come abbiamo visto, la sciava intravedere una vittoria dell'unione grazie al va lore della canzone d'ongl'e d'oncle. Ora, percorrendo la Sestina, si scopre che la verga, arma punitiva nelle tre prime strofe, vira nelle tre se guenti verso l'immagine dell'amicizia. Metafora del cor po del poeta (IV), della V ergine (V), della dama (VI), la verga, dopo aver assunto i sensi negativi e positivi, si riunisce, nella doppia rima del congedo all'omonimo arma, che conserva una doppia possibilità di lettura in tutto il poema. Espliciteremo nei due sens · i solo i versi 12 e 13, perché mettono i traduttori in difficoltà, men tre in t_utti gli altri versi, arma permette facilmente la 62
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