Il piccolo Hans - IV - n. 16 - ottobre-dicembre 1977

l'immagine del Dio-artista e quella dell'artista-Dio o an­ cora tra la figura dell'auctor (colui che detiene il po­ tere) e quella dell' autor (il poeta), secondo la distin­ zione che Dante stabilisce in un passo del Convivio 12• Egli fa derivare autor, nel senso di poeta, dalla forma verbale avieo che significa « io lego ». Soffio che lega le cinque vocali (a v i e o), Dante si pone qui ancora come « sesto » e come sestante se si tien conto del cer­ chio analogico che le vocali descrivono 13• Dante dunque associa la perfezoine del cerchio e quella del sei all'integrità di un luogo poetico, e si tratta ora di sapere se la sestina non gli offriva il pa­ radigma di questo numero perfetto che si divide e si unifica a partire da un punto virtuale di intensità, figu­ rato dal sestante. Secondo questa metafora la camera armonica della Sestina sarebbe l'equivalente dello spa­ zio della parola totale. Se torniamo ora alla poesia di Arnaut Daniel, notiamo che il verbo in rima intra assume la funzione d'inizia­ lità governando tutte le analogie che hanno rapporto al potere o all'impotere del verbo poetico. Per questo il verbo intra è trattato in forma positiva, quando si trat­ ta dell'amore che entra nel cuore del poeta: Lo ferm voler q'el cor m'intra (1,1) ... l'amors q'inz . el cor m'intra (IV,23) tant fin'amors cum cella q'el cor m'intra (V,27); e in forma negativa, quando si tratta al contrario del­ l'amante desideroso di penetrare nella camera della dama: on a mon dan sai que nuills hom non intra (11,8) car lo sieu sers lai on ill es non intra (111,16). La penetrazione èJ possibile solo in una camera so­ gnata, camera fittizia dove il poeta, in assenza di ogni 60

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