Il piccolo Hans - IV - n. 16 - ottobre-dicembre 1977

dendosi lui come la storia più accurata e minuziosa, i riferimenti culturali · galleggiano appena, senza connes­ sioni storiche precise tra loro, a volte senza nomi; è una storia senza fine né inizio (mentre si scrive), perché tutti i pezzi 'di cronaca ' · si addensano intorno a quel punto, al momento difettoso in cui si apre il discorso. Né il discorso ha la mediazione efficace del politico, volta a volta puntuale e capace di penetrare o di ricostruire fingendo situazioni 'senza scarti ', tra uomini civili che 'ragionano '. P.er quanto dolce e aggraziato {tenero cru­ dele), la sua struttura è molto simile a quella del suo opposto che è la 'ideologia ' nel definitivo e ultimo senso hegeliano di interpretazione e riproduzione complessiva, 'totale ' anche nello scarto. C'è un'istanza di 'cecità', nel discorso amoroso, che lo avvicina all'ideologia più grandiosa (e alla sua dispersione post-ideologica nella situazione 'invisibile ' del 'global village ' televisivo); sforzo complessivo _ di costruirsi come autointerpreta­ zione complessiva di un materiale che si esibisce, e in­ sieme incapaèità di leggerlo, per cui ciò viene pura­ mente donato all'Altro da interpretare. Ancora, insieme una metafisica e una negazione di essa nel tentativo di scoprirne il terreno (tutto il di­ scorso d'amore da secoli si scrive anche 'dopo l'ultimo pangrafo del Tractatus '). Ma poi davvero 'tutto ' e ogni tipo di citazione, nel­ l'intemperanza di una 'parola ' che giunge a citare se stessa annettendosi ogni spazio e vuotandolo d'altro: « Non chiedermi più perché io ami la Turenna; non l'amo né dell'amore che si porta alla propria culla né di quello che si sente per un'oasi del deserto; l'amo come un artista ama l'arte; l'amo meno di quanto ti ami; ma senza la Turenna, forse non vivrei più. » (25). {Continuo a pensare che, trovandomi di fronte a uno specchio con lei - n'importe qui ma lei -, lei aUe mie spalle 23

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