Il piccolo Hans - IV - n. 16 - ottobre-dicembre 1977

dall'estremo rigore della coscienza della colpa? E non appare già quanto queste posizioni siano anomali e « perverse» nei confronti della legge? Spetta a Freud l'aver da,to spiegazione analitica a questo paradosso: · non la rinuncia alle pulsioni deriva dalla coscienza morale ma al contrario la coscienza mo­ ra1'e nasce dalla rinuncia. Più questa è rigida e più si esercita il rigore morale. Come mostra Lacan in Kant avec Sade, la legge non è che il rovescio del desiderio, mentre l'oggetto della legge è ancora quello del desiderio, oggetto che in virtù della sua fonte edipica eclissa il suo contenuto per un soggetto ormai sospeso e perduto di fronte ad esso. Nella Présentation de Sacher-Masoch di Gilles De­ leuze abbiamo poi una lettura circostanziata delle .posi­ zioni perverse in questione. La psicoanalisi, come dicevamo a proposito delle di­ sgrazie di Tristram, consente una lettura delle interre­ lazioni fra il desiderio materno e la posiz.ione del desi­ derio del nuovo soggetto, e come abbiamo appena visto, rovescia il rapporto del soggetto e della legge di modo che la questione del nome - dell'altra disposizione che attende il nascituro oltre al desiderio della madre - diventa subito quella del nome sbagliato, colpevole (Tri­ stram e non Trismegisto): inadeguatezza del soggetto chiamato per nome dalla legge, iriadeguatezza del sog­ getto a rispondere al nome che gli rnppresenta ciò che si vuole da lui. Dietro il fantasma che Freud esamina, attraverso tale « inadeguatezza alla legge», compare la questione della morale dicevamo, mentre nella P , resentazione di Sacher­ Masoch, nei caratteri che la tendenza sadica o quella ma­ sochista assume di fronte alla legge, si precisano due « soluzioni». 178

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