Il piccolo Hans - IV - n. 16 - ottobre-dicembre 1977

movimento periodico per indurre al sonno o all'estasi, per provocare una profonda regressione che separa l'io 7 dal suo ambiente reale 8 • Il gioco vocale del neonato è accompagnato da un gioco labiale e linguale, ripresa dei movimenti che ac­ compagnano la suzione. Nel corso del cicaleccio, sem­ pre canticchiante, il neonato sembra evocare i minuti deliziosi della riunione, del ritorno al paradiso perduto. E' molto probabile che il bambino ,stabilisca un lega­ me tra le sensazioni motrici provenienti dalla glottide e le sensazioni auditive simultanee e analoghe. Il piacere motorio e il piacere auditivo si fondono: il bambino è come avvolto da una corrente di libido narcisistica. Egli prende coscienza del fatto che è lui stesso la propria fonte, che è libero di creare e di prolungare a volontà questa dolce sensazione auditiva. L'apparizione continua della sonorità tenera, del gio­ co glottico nella parola dell'amoroso ricorda e richiama i bassifondi pregenitali - orale e narcisistico - dell'amo­ re. La voce carezzevole assicura dapprima il partner del- 1'assenza totale di intenzioni aggressive, poi lo culla, lo incanta con una specie di ipnosi materna {cfr. Ferenczi, 1924, p. 44) per condurlo verso le profondità di una unione completa che instaura di nuovo lo stesso para­ diso perduto che il bambino ritrova sul seno di sua madrie. Questa evocazione si concretizza nelle carezze e nei baci. Una tendenza analoga si manifesta ad altri liveìli nel linguaggio amoroso: rivolgendosi al partner si assume il ruolo parentale («ma petite», «mon petit», «mon petit chou») e si adotta contemporaneamente una grammatica «infantile»: pullulamento di suffissi dimi� nutivi, sostituzione dellà terza persona a'lla seconda per' imitare l'abitudine infantile di parlare di se stessi alla terza persona. S. Ferenczi (1924, pp. 70 sgg.) interpreta l'atto ses­ suale come una profonda regressione, un tentativo di 121

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