Il piccolo Hans - IV - n. 16 - ottobre-dicembre 1977

tasma collettivo inconscio che accompagna la contrazione spasmodica dei muscoli costrittori della glottide. Cerchiamo ora di riassumer·e ciò che sappiamo, o crediamo di sapere, sulle basi biologiche e filogenetiche dell'accento enfatico quale ci appare nella collera o nel­ l'odio. a) Un'attività particolarmente vigorosa dei muscoli espiratori del torace e addominali fa meglio risaltare l'analogia tra l'allontanamento del prodotto del metabo­ lismo digestivo da un lato e quello del metabolismo pol­ monare dall'altro. b) L'iperventilazione, l'espulsione violenta dell'aria considerata già da Ippocrate come un tratto caratteri­ stico della collera, riflette in primo luogo una tendenza a voler ridurre una forte tensione allontanando il « vele­ no» e a intimorire contemporaneamente il nemico. Que­ sta espulsione di aria tossica potrebbe anche essere con­ temporaneamente assimilata nell'inconscio all'espulsione della sostanza fecale, considerata da Abraham (1924) come un atto ostile e distruttore. Il fatto che la parola perdere (come il latino perdere) designi contemporaneamente la perdita di un oggetto e l'azione di distruggere e di ucci­ dere, e che i due concetti siano assimilati ugualmente in altre lingue con parole imparentate tra loro (ungherese elvesziteni « perdere », elveszejteni « distruggere», « cau­ sare fa perdita di qualcuno»), mostra che questo rap­ porto si riflette nel pensiero preconscio. c) La lotta è prefigurata nella forte contrazione mu­ scolare (preparazione alla lotta) e nel simulacro di una battaglia che si danno i gruppi di muscoli antagonisti producendo la sillaba superaccentata nella collera e so­ prattutto nell'odio. d) L'accento enfatico è spesso accompagnato da altri fenomeni sonori - allungamento delle consonanti, attacco forte della vocale - legati ugualmente alla pul­ sione sadico-anale 4 • 112

RkJQdWJsaXNoZXIy