Il piccolo Hans - IV - n. 16 - ottobre-dicembre 1977
furiously' di Chomsky). Le commutazioni, non tante nel loro gioco idiota e prevedibile, riservano sorprese e demoliscono privilegi. TRISTEZZA E' NOIA SENZ'A!MORE (noia senz'amore è tristezza) da cui (per uguaglianza ancora) AMORE E' NOIA SENZA TRIST 1 EZZA. In questo 'momento' il ruo lo principale è quello della 'noia', nel cuore di una (tauto)logica che continua a esercitarsi. 'Amore' e ' tri stezza' son distinti, non collegati cioè da un 'meno' (quello che si riferirebbe al 'corpo intero') ma dal 'più' che come · due parti diverse li fa concorrere alla noia. Uscendo dall'uguaglianza secca, il termine centrale (si diceva sopra) è anche il più esposto: la noia è la cosa più triste che possa esistere, o anche il massimo d'amore, aggredita com'è dalle 'qualità' dei due estremi. (E poi sono importanti i soggetti fuori della frase quasi impersonale. « La noia affettata è1 dispregio de' più grossolani: e l'usano sovente gli uomini più no iosi. » - Tommaseo (2) . -. La noia sembrerebbe più affidata al lavoro del soggetto,. derisoriamente, proprio in quanto più dilagante, trasmissibile, grazie a una sua ' struttura di monotonia » che può essere comunque esportata o imposta, anche se finta, 'affettata'. Si può dare noia senza avere noia. - Ma, prima della finzione, è il lavoro st, esso del soggetto che si anesta o si con fonde mostrandosi illusorio. O i soggetti proliferano, parlano gli annoiati e i noiosi tutti insieme. Vedi in Balzac, le ultime pagine del Giglio nella valle: « Lei � talvolta noio'So e annoiato, e chiama la sua tristezza col nome di malinconia.» (3) - « Credo amico mio, che lei debba sposarsi con una qualche signora Shandy, che non saprà nulla né d'amore né d i passioni {...), molto indifferente a quei momenti di noia che lei chiama ma linconia, durante i quali è divertente come la piog gia... » (4).) 11
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