Il piccolo Hans - IV - n. 16 - ottobre-dicembre 1977

all'alta stima che il bambino nutre verso il prodotto dell'espressione intestinale. La funzione demarcativa del!'accento, la divisione della catena parlata, potrebbe esse­ re ricondotta all'articolazione del prodotto fecale; l'ac­ cento logico, la tendenza a stabilire un ordine nel caos sonoro, sarebbe la trasformazione reazionale del gioco proibito, definito sporco, osceno (Freud, VII, 203-9). Il rapporto tra la funzione linguistica e la sua base pulsionale diventa più evidente, più diretto, negli stati regressivi come l'emozione. L'accento vigoroso, multiplo, è una delle principali marche della collera, dell'odio o, nei comandi militari che presuppongono un atteggiamento marziale, dell'ag­ gressività. Le misurazioni elettrofisiologiche e acustiche mostrano chiaramente le contrazioni violente dei muscoli laringali, del torace e addominali (fig. 1-4). Si osserva contempo­ raneamente che - paradossalmente - lo sforzo fisio­ logico è inversamente proporzionale all'intensità del suo prodotto. L'ultima sillaba dell'ordine, che avrebbe dovuto scuotere le fondamenta della caserma, è meno intensa che non nella frase letta con tono calmo e neutro. Questi risultati inattesi non sono dovuti né ai capricci degli apparecchi né a quelli del caso. Ciò che caratterizza innanzitutto le emissioni_vocali aggressive è il loro costo estremamente elevato e il loro debole coefficiente di efficacia: intensità sonora < 1 sforzo muscolare L'iperattività dei muscoli espiratori è neutralizzata e controbilanciata o da una specie di paralisi momentanea degli adduttori, che non avvicineranno a sufficienza le corde vocali, oppure dall'iperattività dei muscoli ad,dut- 105

RkJQdWJsaXNoZXIy