Il piccolo Hans - IV - n. 16 - ottobre-dicembre 1977

pressione serve a eiettare dall'alto, invece di sostanze fisiche, una sostanza dematerializzata. Ella Freeman Shar­ pe ha messo in evidenza (1940) che una volta acquisito il controllo sfinterico, le parole possono sostituire le « sostanze corporali». In uno dei suo aforismi, Henri Heine sottolinea ugualmente lo stretto rapporto che uni­ sce l'attività dei due poli dell'apparato digestivo: « Il cane al quale è stata messa una museruola», scrive a pro­ posito della censura politica « abbaia con il deretano. Il pensiero che si esprime con delle ambagi sarà ancora più infetto a causa del modo perfido dell'esteriorizza­ zione». In parecchie lingue si stabilisce un certo rapporto tra consonanti dure e accento. In greco cipriota, · 1a ten­ sione enfatica (Newton, 1968) e l'indurimento delle con­ sonanti sono legati alla sillaba accentuata. Sono soprattutto le consonanti occlusive che si allun­ gano in questa posizione. Per l'inconscio, l'accento dina­ mico - che espelle, exprime una massa d'aria usata attraverso lo sfintere glottico - e l'indurimento, l'allun­ gamento delle consonanti costrittive e occlusive - cioè prolungamento della ritenzione - non sono altro che due aspetti del medesimo fenomeno. Nel francese mo­ derno lo spostamento dell'accento dall'ultima sillaba ver­ so l'inizio della parola, l'accento di insistenza, è consi­ drato un « accento consonantico» (Grammont, 1939, p. 118 sg.) dato che è legato, secondo i fonetisti francesi, alla presenza di una consonante {Grammont, 1914, 1966, 139 sg.; 1925, 118; Danzat, 1935, 24). Se la parola comincia con vocale, l'accento cade sulla seconda sillaba (bbandit ma impossible) o provoca un attacco « duro», crea uria occlusione glottica - impossible - che si pre­ sta molto particolarmente all'investimento anale (Fonagy, 1970, n. 124 f.). Nella parola enfatica, esiste generalmente una cor:r.elàzione stretta tra la sovraccentazione (o spo­ stamento d'accento) e la frequenza delle pause enfatiche 103

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