Il piccolo Hans - IV - n. 16 - ottobre-dicembre 1977

messa in rilievo di una delle loro sillabe, come nel caso delle parole inglesi « august » (agosto), « august » (su­ perbo, maestoso, augusto), ddle tedesche « ubersetzen » (trasportare sull'altra riva), « ubersetzen » (tradurre), del­ le russe « duhi » · ,(profumi), « duhi » (spiriti, fantasmi). Nelle lingue in cui l'accento cade regolarmente su una sillaba determinata dalla parola, per esempio sulla pri­ ma come in ceco o in ungherese, sull'ultima come in francese, esso segna l'inizio o la fine della parola. La funzione demarcativa dell'accento è in questo caso particolarmente evidente. L'accento articola e organizza la parola. Divide la catena parlata continua in sequenze, in « gruppi ritmici». L'accento stabilisce d'altro canto una certa gerarchia semantica nella frase, attribuendo più o meno intensità alle parole a seconda del loro peso semantico e dell'importanza attuale delle parole nel mes­ saggio concreto. In un testo scritto o stampato si possono mettere in rilievo una o più sillabe sottolineandole (« un solo »), servendosi di maiuscole (« Quant'è Magnanimo») o di caratteri speciali, grassetto o corsivo (« non ho detto che verrò ma che verrei»), oppure staccando le sillabe (« im­ pos-si-bi-le»). Questi procedimenti sono suscettibili di attiral'e l'occhio del lettore, riproducendo l'uno o l'altro aspetto dell'accentazione in quanto .fenomeno fisiologico e acustico. Grazie alle analisi fisiologiche e acustiche degli ultimi decenni, conosciamo assai bene la produzione delle sil­ labe accentate e la proiezione acustica dell'accentazione. Sappiamo che le sillabe accentate sono prodotte da uno sforzo particolare dei muscoli fonatori, delle labbra, del­ la lingua, dei muscoli adduttori della glottide e soprat­ tutto da una forte contrazione dei muscoli espiratori, specialmente degli intercostali interni e addominali. Ciò conduce generalmente a un prolungamento della sillaba accentata, a una salita rapida della melodia che riflette 100

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