Il piccolo Hans - IV - n. 15 - luglio-settembre 1977
parola, la questione che si tratta di situare verrà messa in luce da altri riferimenti. Penso che qui, benché in un uditorio in prevalenza di medici, non mi si chieda di indicare ciò che Miche! Foucault ci apporta nella sua grande opera, usando un metodo storico-critico per si tuare la responsabilità della medicina nella grande crisi etica {che _ tocca, cioè, la definizione dell'uomo) che egli centra intorno all'isolamento della follia; non più che di introdurre l'altra opera Nascita della clinica in quanto vi si è fissato ciò che comporta la promozione da parte di Bichat di uno sguardo che si concentra sul campo del corpo nel brev,e tempo in cui sussiste come reso alla morte, il cadavere. Sono così poste le due mosse con cui la medicina consuma da parte sua la chiusura delle porte di un antico Giano, quello che raddoppiava inesplicabilmente ogni gesto umano con una figura sacra. La medicina è una correlazione di questo passo. Il passaggio della medicina sul piano della scienza e anche il fatto che l'esigenza della condizione sperimentale sia stata intro dotta nella medicina da Claude Bernard e dai suoi col leghi, non è ciò che conta in sé e per sé: il punto di svolta è altrove. La medicina è entrata nella sua fase scientifica, in quanto è nato un mondo che esige ormai i condiziona menti che sono divenuti una necessità nella vita di cia scuno, secondo la parte che egli prende alla scienza, presente a tutti nei suoi effetti. •Le funzioni dell'organismo umano sono sempre sta te oggetto di una messa alla prova s,econdo il contesto sociale. Ma per il fatto di essere prese in funzione servile nelle organizzazioni altamente differenziate che non sa rebbero nate senza la scienza, tali funzioni si offrono al medico nel laboratorio in qualche modo già costi tuito, anzi già fornito di un cr,edito illimitato, di cui si servirà per ridurre queste funzioni a dei montaggi equi- 7
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