Il piccolo Hans - IV - n. 15 - luglio-settembre 1977

Diglossia e poesia L'esperimento di <<Filò>> di A. Zanzotto Due sono i ruoli che storicamente si possono ascri­ vere al dialetto nell'ambito della letteratura: un ruolo, per così dire, di contaminazione linguistica, ove il dia­ letto è adibito a intridere più o meno vistosamente la lingua, con effetti non soltanto espressivi ma vera­ mente vitali e vitalizzanti nei riguardi dell'istituto e della manifestazione letteraria (è quanto è possibile ve­ rificare in esperimenti primari della nostra letteratura, da Dante, il Dante della Commedia, a Gadda); e un ruolo che si potrebbe definire alternativo o oppositivo rispetto alla lingua e alla letteratura in lingua, ove testi esclusivamente e potentemente dialettali (da Ruzante a Goldoni, a Belli, a Porta) disegnano, in contrasto vio­ lento con i testi «maggiori» (i testi della letteratura e della lingua «monumentali» e «ufficiali»), la mappa H'un contro-discorso, d'una contro-letteratura, d'una con­ tro-storia. Per cui non sarà esagerato affermare che, in questo caso, il dialetto assolve una funzione non più solo letteraria ma, realmente, sociale e politica. Di questi due ruoli, qui velocemente condensati in apodittiche formulazioni, solo il primo si può conside­ rare tuttora attivo. Per ragioni storiche evidenti (pro­ cesso di unificazione politica della nazione, cui è con­ comitante quello, più lento e anche più faticoso, di uni- 57

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