Il piccolo Hans - IV - n. 15 - luglio-settembre 1977
demone e vi impiantò un repertorio dei film: regista, titolo, anno e casa di produzione, interpreti principali. Saccheggiava libri e riviste per completare i suoi dati, ne era molto fiero. Umberto Barbaro, su «Occidente», faceva conoscere i grandi nomi russi, e Balasz, Grierson. Il montaggio era tutto. La moviola Qui c'è un lunghissimo iato. L'Università, la guerra. Tornato, vive a Roma. Ogni tanto, da spettatore, va al cinema. Un giorno Antonello Trombadori lo porta a ve dere come lavora Serandrei. Serandrei è alla moviola, in un sotterraneo di Via Bissolati. Ha intorno decine di spezzoni, taglia, incolla, ritorna indietro. Fa scorrere al cune decine di metri, non è convinto, usa di nuovo for bici e collante. Come uno scrittore che sta correggendo un testo, pensa il Nostro. E' soddisfatto. Il caldo utero Si vive dentro un tubo. Il lavoro, le riunioni, le con ferenze, i comizi, il lavoro, i comizi, le conferenze, i viaggi, lo studio. Tutti i giorni, tutti i giorni sino a sera tarda. Tregua, talvolta, la domenica. Troppo stanchi per divagarsi, per scegliere. Ci si butta nel primo ci nema, nevrosi adiuvante, si vedono due tre spettacoli di seguito. Il film non conta. Conta il buco cavo e caldo della sala rigurgitante - la TV non c'è ancora; il fiato degli uomini, delle donne, l'oblio. Si esce un po' ub briachi, drogati di caldo, di buio, di frammenti di immagini, di spezzoni di parole, di suoni, di canzoni. Sbornia domenicale, caldo utero, viaggio nel nulla. 183
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