Il piccolo Hans - IV - n. 15 - luglio-settembre 1977
Ora proprio a partire dallo spazio problematico del la Krisis {«in cui di fatto si tesse la trama di gran parte dell'ideologia contemporanea, ma anch� della critica dell'ideologia») muove Franco Rella per prendere la psicoanalisi e «trasformarla» sul versante critico, come egli stesso indica nel titolo dell'ultima raccolta da lui curata: La critica freudiana (Feltrinelli, '77). Si tratta di una operazione semioticamente accertata, in essa è questione di produzione significante, pluralità di sensi, soggetto come processualità contraddittoria e conflittuale (termini questi che tra l'altro lo stesso Cac ciari pr.ende in prestito dal Rella di « Una tomba per Edipo?»). Ma diamo la parola all'autore: « [l'analisi si costituisce] all'interno di questo spazio [che coincide con il fronte logico-critico che cerchiamo di evidenziare nella linea Cacciari-Rella] complesso e contraddittorio, proprio come analisi critica (s.n.) dei sistemi rappre sentativi e ideologici: della produzione ideologica e si gnificante (la geistige Produktion di cui parla Marx in tutta la sua opera), e cioè come critica dell'ideologia» (corsivo nel testo, p. 13). In mani,era significativa viene a instaurarsi tra in conscio e linguaggio un rapporto dialettico che riporta -l'analisi strutturale-topologica lacaniana, - tra l'altro si tuata fra le «traduzioni filosofiche» della psicoanalisi dall'autore il quale, benché informato e preparato, di mostra di mancare completamente di una lettura diretta di Lacan - e di,etro di essa quella freudiana, sul ter reno della dicotomia «inconscio sociale {linguaggio)» e «inconscio individuale». Falsa dialettica questa che ricompare in quello stes so «Wo Es war, soll Ich werden» riproposto da Rella esplicitamente sulle tracce di Cacciari, dove l'Io con tende all'Es lo Zuydersee, il terreno da bonificare (Zi vilisation). Ma proprio in questa bonifica, al limite del 105
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