Il piccolo Hans - IV - n. 15 - luglio-settembre 1977

zionante dunque, sì, in superficie, ma in una superficie tecnicamente data nelle regole del gioco. Un reale preso nella stessa sintomatologia nella quale si diffonde quella fascinazione della morte che esso dovrebbe « bonifi­ care». Il reale Zuydersee - « la bonifica » Proprio nel ritorno al primo novecento si incontra la psicoanalisi che in quegli anni nasceva per opera di Freud. Non a caso Krisis si chiude su una breve lettura di quello che sembra all'autore il contributo freudiano alla trasformazione del soggetto. La lettura che viene f a tta del « Wo Es war, soll !eh werden» freudiano è chiarissima: « Dove era Es semplicemente, oppure in conflitto immediato [intendi con l'Io], deve ora esserci questo processo di trasformazione-riconoscimento: que­ sto linguaggio, questa scrittura » (ivi p. 187) 1 . Il con­ flitto per la Zivilisation non si compone ma l'Io vi di­ viene dicibile, è esso stesso formulazione: « così il pro­ cesso attraverso il ,quale l'Ich divi,ene non cancella l'Es, il See - ma lo può lavorare soltanto». Questo Io, sia pure conflittuale e plurale, che « la­ vora» la scabrosità del soggetto per consegnarlo alla effettualità del suo dirsi, segna qui il compimento de} percorso che partiva dalla razionalizzazione-logicizzazio­ ne del mondo. Ad un reale scritto, come un gioco dato o meno, sulle combinazioni di superficie, risponde un soggetto che si formula nell'esserci soltanto di questi « complessi dinamici di distorsione-trasformazione» (p. 184). Dal reale al soggetto c'è un solo padrone assoluto, il gioco (« Nello Zuydersee ' 'bonificato ', il 'gioco ' tra realtà, Es, Io e Super-Io parla»). Nella voce dispotica che si f a intendere sembra riaffacciarsi, come ritorno 103

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