Il piccolo Hans - anno IV - n. 14 - aprile-giugno 1977

Alla convinzione e alla prova potremmo ora accosta­ re il « carattere d'evento» del discorso, e molti eventi recenti, anche clamorosi. Tolta di mezzo la sovranità del significante sociale, potremmo riportare qui quell'altro primato su cui indugiavano i nostri discorsi, e - per qualche conferma che viene dal morto - ripetere la passione del significante su tutto il significabile, questa « nuova dimensione della condizione umana», per la qua­ le « non è solo l'uomo a parlare, ma nell'uomo e attraver­ so l'uomo ça parle » 28• Anche se le pronunciamo e le ascoltiamo così come si trovano in speciali trattati di semiotica, le nostre fra­ si non suonano mai a quel modo, e il loro significato - vero o falso, comprensibile anche se non ritenuto vero, e viceversa e così via - non è mai del tutto quello che possiamo rappresentare secondo la teoria dei codici: bi­ sognerebbe averle pronunciate per entrare in uno di quei t-rattaiti. Leggevo che « uno degli effetti primari del­ la diossina è la voglia di piangere». Io, che abito a Seveso, rifarei continuamente il suono, il senso di que­ sta frase, che posso continuare a ripetere, così com'è: e, mentre sapete o ignorate se io ho pianto, pensate a quel­ lo c:fie ha di pensabile e impensabile (per voi) il significa­ to che questa frase ogni volta può avere per me. Ma numerosi eventi linguistici, proprio oggi, sovrasta­ no quel « brusio di discorso» in cui noi eravamo assorti e ci preparavamo, comunque, ad ascoltare, che non signi­ fica a capire. Un sociologo considera balbuzie il linguag­ gio degli indiani metropolitani, e nel trattarla denuncia quasi subito povertà di strumenti e inettitudine. Il semio­ logo, con strumenti più duttili e maggiore disponibilità, comincia a seguire la cronaca e le possibilità di una continua sovversione dei codici, e alcune cadute dei con- · sueti e pacifici significanti sociali, linguaggi e metalin­ guaggi: e vede tradursi in carne· e ossa di massa, in linguaggio sorprendentemente scambiabile e comprensibi­ le, la trasgressione delle avanguardie: che la sua cultura aveva continuamente , spiega1o ed esorcizzato. Ora }a « pro­ liferaziane di messaggi apparentemente senza codice» 61

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