Il piccolo Hans - anno IV - n. 14 - aprile-giugno 1977
ce » 2, si risolveva, e ancora si ripete, nell'enunciare sem plicemente l'urgenza di nuovi sviluppi espressa dalla defi nizione della radicale struttura linguistica dell'inconscio, e dalla conferma che di qui proviene alle leggi « scoper te dallo. studio delle lingue positive» 3 • Definizione e con ferma dispongono, tra effetti e virtualità, una conoscen za e una fenomenologia inedite delle stesse leggi. Dovrei limitarmi a riferire e a ripetere: ma ora non insisto sul l'impiego dello schema tradizionale del segno, l'impiego che risolve l'istituzione del segno e lo stesso conformi smo della tradizione in sintomo, e per il quale l'analisi rinnova nei fondamenti quello studio delle « lingue che sono o furono effettivamente parlate» - e non ammette conferma che alla condizione di « un ritorno al senso di Freud» 4; penso piuttosto a una prova che si svolga - o semplicemente si rinnovi, come esempio - nell'approfon dire e dispiegare la natura e il senso della bipolarità del linguaggio, anche partendo dalla sagace definizione dei poli metaforico e metonimico, prodotta di Jakobson nel suo studio delle due afasie 5 • Avevo dunqrue attrezzato, diviso e svolto la mia rela� zione ordinatamente: In primis avevo indicato la via: vi si incontrava la traccia freudiana di•« un primo tempo» (come lo scandisce Lacan), quella lasciata dalla ricerca della sintassi dell'inconscio « nei frammenti che in mo menti privilegiati, sogni, lapsus, tratti di spirito, ce ne giungono» 6 ; di lì la traccia veniva prolungata all'uso normale della lingua. Subito dopo eravamo avvertiti che nel nostro rlavoro ,la via si sarebbe tradotta in alcune ap plicazioni rigorosamente pedagogiohe: insistevo soprat tutto sulla preoccupazione (o dicevo anche ,il puntiglio) che dovevamo farci di mantenere tutti i ri1Hevi e le possibi li ,definizioni i:ri termini strettamente ,linguistici, che vole va dire rispettare severamente la conoscenza dell'incon scio come discorso, e anche voleva dire rifare e ragionare continuamente una sintassi. Così {all'incirca) l'esordio; ma ora non posso riferi re gli episodi di quelle tre sere, raccontare il mio discor so come lo facevo, tra rela_zione e dialogo. Potrei ricorda- 47
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