Il piccolo Hans - anno IV - n. 14 - aprile-giugno 1977
la «parola piena». Questa pos1z1one di autonomia può essere chiarita mettendo in gioco gli argomenti che i due contendenti riescono ad escogitare nella loro posizio ne di stallo. Se in precedenza la parola vuota e la parola piena erano messe in relazione all'oggetto «o», che costi tuiva il corpo del loro incontrarsi, ora vediamo i due contendenti separati -da «o» come spartiacque. Questo rapporto costituisce un confronto teorico tra i due con tendenti, ma ci accorgeremo come sia impossibile tener li a lungo separati. 1) La paròla vuota P' Ellisse P P 1 P 2 A 1 = ellisse parola P pl = circonferenza oggetto LO. = globo oculare spostato dalla posizione centrale l• alla .Z. posiz. Siamo all'atto finale. Dopo la caduta delle maschere, i due contendenti operano un lutimo tentativo �i sbaraz zarsi dell'altro e soprattutto tentano di convincere se stessi, mostrando le proprie differenze, della loro radica- . le autonomia: la parola abbiamo visto conduce una atti vità strutturante e non - esiste come tale, ma sotto questa veste di «maochina» f «parola piena» contrapposta in linea teorica alla «pàrola vuota» che è travestimento immaginario della parola piena che permette di manife stare alla parola vuota le proprie esigenze. E proprio queste esigenze ,vanno considerate, in quanto, se si manifestano significa che hanno una loro autonomia esi stentiva anche se poi si rivelano mediante la parola: pie na; pertanto non si può parlare di autonomia radicale, il che implicherebbe una separazione oppositiva rigidamen- 39
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