Il piccolo Hans - anno IV - n. 14 - aprile-giugno 1977

tative ma attuali, che il travestimento avviene, poiché esso è già carico di ciò che si ripeterà in forma di signifocante. Siamo sulla stessa barca, non si può ,sfuggi­ re alla necessità di una «struttura comune» (Lacan). Per essere più chiari si possono usare parole riassunti­ ve di Enzo Funa r i ·«H livello dell'immaginario, sul quale ha avuto la preminenza il livello simbolico, è comunicati­ vo proprio attraverso . il simbolico, manifesta ancora le sue esigenze» (E. - Funari, «I1 piccolo Hans», n. 10, 1976, pag. 97). L'esigenza dell'immaginario, cioè dell'occhio che dal­ la superficie percettiva è sprofondato in una profonda struttura, occulta certamente la significanza del simboli­ co, cioè della parola come suo elemento, ma tutto que­ sto processo avviene mediante la compiacenza quasi da facchino di «o» che deve sobbarcarsi ta1e peso. L'og , get­ to «o», da un lato tiene distinti i due sf , idanti come autonomi, ma dall'altra parte permette a proprie spese che sia compiuto ii processo nel quale gli effetti di P si estendono su O e che questo da par suo possa manifesta­ re le proprie esigenze di quando era nudo. In questo processo il campo di «o» nella sfida in questione si iè di molto esteso, ma ritonando all'opera d'arte, dar,nigella contesa dai due sfidanti, si può afferma­ re che è questo stesso processo, che si distribuirà poi nei singoli casi come differenze di contenuto, che l'ope­ ra d'arte comunica se stessa come mediazione di tale processo che si distribuisce, appunto come differenza. Intermezzo Preparazione all'attacco finale mediante le ultime ar­ gomentazioni. A questo punto, dopo aver notato che la sfida è in famiglia, ma dall'altra parte che gli sfidanti possono ave­ re una certa autonomia prop:Pio per l'azione divisoria di «o», è necessario approfondire questa posizione di auto­ nomia tra «O» e «P» o meglio tra la «parola vuota» e 38

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