Il piccolo Hans - anno IV - n. 14 - aprile-giugno 1977
Diciamo che questa è una sfida dove non esistono colpi portati simultaneamente ma esistono solo argomen taz-ioni e che è solo la profondità ,di queste argomentazio ni gettate in campo <lai due contendenti a determinare la vittoria dell'uno o dell'altro; queste argomentaz,ioni saranno relative alla motivazione che ha promosso la sfida, cioè il diverso atteggiamento che l'occhio e la paro la hanno di fronte ad un oggetto artistico. Inoltre bis0: gna tener presente, specialmente coloro i quali amano i finali emozionanti, che non ci sarà una vittoria finale o per meglio dire ;non sarà così esplicita come nei casi della sfida orgiaca, ma sarà altreùtanto evidente per tut ti coloro _ che vorranno avere una certa costanza nel se gu i re l'analisi per non · «dimentiicare in un'immagine intuiti va l'analisi che la sostiene» (J. Lacan, «Seriai », Torino, Einaudi, 1974, pag. 570). B) 1° posizione. La posizione d'apertura della sf.ida è la stessa che possiamo notare nella iscrizione dell'oggetto reticolo; ta le posizione ,sottostà alla illusione della rappresentazio ne, cioè si pone sullo sfondo della comunicazione che il senso della frase esprime. Pertanto ancora non si parla di topolog,ia ma solo di rappresentazione, cioè di una figurazione dove tutto ormai è stabilito in base agli ele menti che si connettono in una pseudo-struttura. La fi gu ra che meglio di ogni altra esprime la dogmatizzazione del sens.o della frase, e nello stesso tempo rappresenti la incontrovertibile dominazione dell'occhio, è senza dub bio una circonferenz-a dove sul centro ,di avvol,gimento sta il globo oculare, il quale i,rradia il suo potere in ogni direzione e così anche sulla parola che si trova su uno dei due rnggi che conflu1scono al centro della periferia, mentre sull'altro raggio è posto l'oggetto «o», l01itano dalle influenze della parola e molto vicino invece all'oc chio. Ma questa immagine è ad un tempo mezzo ed effetto 31
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