Il piccolo Hans - anno IV - n. 14 - aprile-giugno 1977

tazione» è indebolita a vantaggio della «significanza», e H ,lavoro di questa differenza si lascia leggere proprio al livello dell:.L_stessa catena dei signifkanti. E' qui che uno degli elementi del troppo celebre schema di Jiakobson ap­ pare pertinente e può acquistaTe maggior rilievo se vie­ ne articolato sull'interlocuzione: ila definizione della fun­ zione poetica del linguaggio come «scopo del messaggio in quanto tale». In questi termini Jakobson riconosce che l'iimportanza attribuita alla catena dei significanti come tale costituisce il criterio ,della poeticità. Il che significa riconoscere, anche se limitatamente ad una so­ la categoria di testi, ciò che Lacan chiama « il primato del significante nel significato » 25 , quel ,significante dal quale dipende il soggetto che legge come quello che par­ la. Malgrado il peso ideologico schiacciante, lo ,schema di Jakobson lascia uno spazio, accanto alla lingua necessa­ ria alla comunicazione, a questa lalingua, disperazione dei linguisti per le sue imperfezioni ribelli a qualsiasi sistematizzazione, ma gioia dei poeti se sanno mettere la sua omofonia e la ,sua dupl:iicità al ,servizio di un discorso dove corre il soggetto 26 • Insegnare aid ascoltare la catena di •significanti, che l'ideologia fa dimenticare per facilitate un accesso diret­ to ai ·significati che essa veicola, costituisce fo11se il mag­ gior merito dei testi poetici. E se, nella loro lettura vi è posto per « un soggetto divi ,so che gode nello stesso tem­ po della consistenza e della caduta del suo io» 27 , secon:do le parole di Roland Barthes, è indubbiamente perché questi testi sono il luogo della vita e della morte simboli­ ca del soggetto, dell'interrogazione che lo costituisce, men­ tre i testi a dominante ideologica imbavagliano la que­ stione e rinchiudono il soggetto in una morte imma­ ginaria. Dire · come dire. Abbiamo voluto dimostrare che in ogni enunciazione il dire del «soggetto in questione» è mascherato dalla comunicazione che riferisce il discorso alle cose, o, peg- gio ancora, lo fa passare per le cose. Certo non si tratta 21

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