Il piccolo Hans - anno IV - n. 14 - aprile-giugno 1977

Rousseau . o dell'abisso « Tranquillo in fondo all'abisso, povero mortale sventurato, ma impassibile come lo stesso Dio ». {Prima Passeggiata) I. L'oh:line naturale L'ordine naturale è per Rousseau regno dell'immedia­ tezza. Lo è a tal punto che meditarvi so:era sarebbe contravvenire al fatto che . la natura precede la mediazio­ ne allo stesso titolo della meditazione, operazione caratte- ; ristica dell'animale depravato, de-viato nel senso di allon- . tanato dal luogo dell'immediata prossimità all'oggetto del proprio amore. « O natura! O madre mia, eccomi sotto la tua tutela: non c'è uomo abile e scaltro che sinterponga tra te e me »: E' in questi slanci, assolutamente estranei al ragio­ namento e troppo vicini al delirio, · che la prossimità di cui sopra verrà rievocata nelle ,Confessioni e poi ancora . di più nei Dialoghi e nelle ·Passeggi:ate. Ma se questo avviene, se avviene · 1a riproduzione dell'immediato rap­ porto con la natura/madre, con la sua presenza, è per Rousseau, che ne ha conosciuto la morte, un avvenimen­ to che richiede il ricorso ad una struttura sui generis, · quella ,dell'abisso. La necessità di questo fondo, di que­ sta apertura, è necessità di anticiparvi il compimento deHa ripetizione, l'esaurim e nto della catena di sup­ plenze e rappresentanze che ha da sempre inscritto nella presenza lo scarto della mancanza. Da sempre significa · da quando, come si legge ne1l'Emilio, « le donne hanno · cessato di essere madri », da quando cioè si è prodotta 168

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