Il piccolo Hans - anno IV - n. 14 - aprile-giugno 1977
interlocuzione, questa domanda non interviene nello sche ma di Jakobson. Ma sappiamo come essa si faocia .intende re nei discor-si psicotici e nevrotiai, lasciando leggere net tamente che la condizione del soggetto parlante è funzio ne di ciò che avviene neH'Altro del locutore, e più precisa mente dei modo in cui esso è continuamente sottomes,so al (-cp) della castrazione simbolica. Di questo lo sche ma di Jakobson non ne vuole sapere nulla; è forse questa la molla segrieta del suo -successo. La stessa osservazione vale per il destinatario. Soltan to in un ascolto non strutturato, per un altro senza -l'Al tro; - forse nell'allucinazione dello psicotico -, il mes saggio inteso è adeguato al messaggio emesso, il rei.feri mento alla realtà è1 univoco. Basta considerare il modo in icui le prescrizioni del medico vengono intese dai pa ZJienti - per non parlare ,deHa psicoterapia e della cura psicoanalitica - per capire che ogni messaggio verbale è accolto dal destinatanio in funzione della sua struttu ra. L'esperienza dell'insegnamento rivela per esempio, che un discorso di tipo « univerisitario» rnel senso lacania no del termine 1 9, viene colto ancora meglio quando il destinatario ha una struttura «isterica». La pubblicazio ne del ,seminar.io , di iLaican su «Les Quatre Discours» permetterà forse di capire megHÒ, come un tale discorso emesso implichi, in runa certa misura, tale tipo di recezio ne, e come un certo tipo di ascolto solleciti un certo tipo di discorso nel destinatore. Ma il problema più acuto relativo al destinatore nello schema ,della comunicazione, è la svi sta che lo induce a designare come altrn, l'altro che io v,edo, mentre è all'Altro che io parilo senz,a 1 saiper,lo. L'interlocuzione a differenza -ddla comunicazione, è sempre un appuntamento mancato: non c'è dialogo che t , ra sordi. Lo scambio verbale ,svo1gendosi tra «due sog getti provvisti ciascuno a.i due oggetti che sono l'io e l'altro» 20 e un assente, l'Altro che in essi parla, lo sche ma di tutta l'interlocuzione è sempre a doppia entrata. Allo ,schema L, che corrisponde all'intersoggettività del 1destinatore S 1 , si sovrappone lo schema L, corrisponden te all'inrersoggettività del destinataTio S 2 : 16
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