Il piccolo Hans - anno IV - n. 14 - aprile-giugno 1977
La memoria e il contemporaneo Quando scese la sera del primo giorno di . battaglia, avvenne che in molti luoghi di Parigi, indipendentemente e nello stesso tempo, si sparasse contro gli orologi delle Torri. (Benjamin, Angelus Novus) Dimenticare, e ricordare: fa memoria. Il lavoro che la memoria conduce sul tempo è lavoro d'economia in economia. Dimenticare, e ricordare sono gli atti .di elabo razione temporale del soggetto, le operazioni della sua temporalizzazione, oscillante tra lo spossessamento e la rimemorazione, tra la scomparsa, e il ritorno in scena, del ricordo. E' in questo movimento di oblio, e di rime morazione, che si colloca la storia del soggetto, come relazio . ne al tempo e al linguaggio. L'azione selettiva del la memoria si esplica non solo come oscuramento del tempo (l'oblio), ma come censura, o menzogna, o addirit tura afasia, nel linguaggio. Il senzatempo della memoria elide gli intervaUi di tempo, non li calcola; ma non per questo cancella la storia. C'è storia anche dall'assenza, o del vuoto di tempo: c'è storia anche dei resti; si può a partire da essi, arrivare a una biografia. Come si può, il silenzio, farlo parlare, il non-detto, il resto c�duto dall'o blio, ritrovarlo. In questi giorni trascorsi nella facoltà occupata, ad incontrar fantasmi, ho sentito la memoria aver quasi paura di se stessa. ,L'oblio caduto sul '68 a strappi dava spazio a una ripetizione: « ricorda:r;e, ripetere, rielabora re ». I corpi che incontravo, per me fantasmi assurdi di una scena già vista, e vissuta, loro non ricordavano nul- 149
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